Villa Chigi

Compreso in
Trieste (quartiere storico)

Presentazione
Il cardinale Flavio Chigi, dopo aver acquistato i terreni del Monte delle Gioie, tra il 1763 e il 1765 dette incarico a Tommaso Bianchi prima e in seguito a Pietro Camporese il Vecchio di trasformare il vecchio casale rustico in una splendida villa di gusto neoclassico per farne una residenza suburbana di villeggiatura. Le sale interne furono decorate da Filippo Cataldi e Gioacchino Paver, con affreschi di vedute di Francesco Nubale e Giacomo Rubini, mentre per le immagini della Vergine nella cappella fu chiamato Antonio Bicchierai. I giardini prospicienti furono realizzati secondi i canoni di un giardino all’italiana con aiuole e boschetti di lecci mentre il lungo viale centrale fu adornato da statue e da una fontana. Per tutto l’ottocento la villa rimase inutilizzata mentre nel secondo dopoguerra i Chigi cominciarono a frazionare la tenuta sotto la spinta della speculazione edilizia lasciando l’edificio in un completo abbandono. Alla fine degli anni ’70 il Comune di Roma espropriò ciò che rimaneva della tenuta per farne un parco pubblico; il casino invece, dopo un attento restauro da parte del privato che lo ha acquistato, è stato dato da questi in comodato alla comunità di recupero “Mondo X”.